Il 65enne Vito Roberto Palazzolo, ritenuto un Boss della mafia siciliana è stato arrestato nella giornata di ieri presso l’aeroporto internazionale Suvarnabhumi di Bangkok. L’esponente di Cosa nostra, originario di Terrasini (PA) è stato fermato grazie ad una operazione congiunta tra la polizia thailandese e l’Interpol.
Palazzolo, conosciuto anche con lo pseudonimo di Robert von Palace Kolbatschenko, secondo gli inquirenti si occupava di riciclare denaro sporco per conto di Bernardo Provenzano e Totò Riina.
Negli anni ottanta per sfuggire alla giustizia italiana, che lo aveva condannato a nove anni per associazione mafiosa, si ritirò in Sudafrica, dove ottenne la cittadinanza. Vito Roberto Palazzolo, nonostante fosse accusato di collusione con la mafia, grazie all’Alta corte del Sudafrica, che ha sempre negato l’estradizione, è riuscito sino a ieri, 30 marzo 2012 a sottrarsi all’arresto.
Il latitante si era di recente spostato ad Hong Kong e gli investigatori hanno scoperto la sua presenza nella Repubblica Popolare Cinese prendendo in esame informazioni acquisite da fonti confidenziali e intercettazioni telematiche, come ad esempio i profili di Facebook e alcuni social network riconducibili al latitante e al suo nucleo familiare.
Dopo queste decisive indagini, prove e rivelazioni nei confronti di Palazzolo, era tempestivamente partita dall’Italia una richiesta di arresto temporaneo. Ma ancora una volta, proprio prima che scattasse l’arresto, Vito Roberto Palazzolo inaspettatamente si imbarca insieme alla moglie su un volo diretto in Thailandia. Tuttavia questo non ha impedito la sua cattura; una volta che Palazzolo è giunto all’aeroporto Suvarnabhumi di Bangkok (Bkk), la Cooperazione Internazionale di Polizia con la scusa di un documento ritenuto contraffatto ha consentito il fermo del super latitante che si trova ora detenuto presso lo scalo aeroportuale della capitale.
Dopo lunghe trattativa con le autorità giudiziarie della Thailandia, sembrerebbe che sia stata consentita l’estradizione del boss maffioso in Italia. Tuttavia i legali Sudafricani di Vito Roberto Palazzolo, che da sempre tentano in ogni modo di ostacolare la sua estradizione, stanno facendo pressioni sulle autorità dei due pesi. La strada da compiere potrebbe comunque essere ancora lunga, tutti ricordano la vicenda dell’ trafficante d’armi russo Viktor Bout, arrestato in Thailandia e poi al centro di una lunga saga giudiziaria che aveva visto il “mercante di morte” conteso tra Usa e Russia nel marzo 2008. All’epoca ci fu un lungo braccio di ferro tra Stati Uniti e Mosca. La Thailandia era ben conscia di avere in mano una pedina importante. Erano state infatti rovesciate diverse sentenze che alla fine irritarono Mosca!!!
Se guardiamo alle vicende passate, la trattativa per l’espulsione del latitante Vito Roberto Palazzolo verso l’Italia potrebbe riservare ancora qualche clamoroso colpo di scena. Proprio ieri mattina, presso l’aeroporto internazionale di Bangkok è giunto addirittura l’ambasciatore del Sud Africa. La strategia che sta tentando l’uomo d’affari siciliano è di essere espulso dalla Thailandia verso il Sud Africa, dove Palazzolo può contare su molti agganci e buone amicizie nei salotti che contano.
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