Vedi anche: allarme tsunami Thailandia 2012
Il 26 dicembre del 2004 un terremoto sottomarino con epicentro al largo delle coste di Sumatra, generò uno tsunami che provocò una delle maggiori catastrofi naturali della storia. Un’onda di dimensioni gigantesche si abbatte sugli edifici lungo la costa a Phuket, in Thailandia, cogliendo tutti di sorpresa. Gli effetti combinati dello tsunami e del terremoto causarono in Thailandia 5.395 morti e 2.817 dispersi, i morti italiani furono 40. Nel solo villaggio di pescatori di Nam Khem, a nord di Phuket, persero la vita a causa dello Tsunami 800 persone. L’oceano Indiano è sprovvisto di un sistema di rilevamento degli tsunami simile a quelli presenti nell’oceano Pacifico, altra zona in cui la presenza di vulcani e l’attività sismica sottomarina possono provocare la formazione di onde anomale.
Il disastroso maremoto è stato causato da una scossa di magnitudo 9 della scala Richter, con epicentro nell’Oceano Indiano, abbattendosi su numerosi paesi del Sud-Est asiatico. Le coste di Thailandia, Indonesia, Malesia, India, Myanmar e Sri Lanka sono state travolte da due violente onde che si propagarono dall’epicentro con una velocità di circa 800 km orari. La potenza dell’onda sommerse i paesi costieri del Mare delle Andamane, lasciando complessivamente oltre 250.000 vittime.
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