Thailandia controlla la rete: chiusi 43.000 siti internet

I fornitori di servizi Internet thailandesi si troveranno ad affrontare azioni legali e rischiano la revoca delle licenze se rifiuteranno di cooperare con il governo thai per contrastare e censurare eventuali siti internet ritenuti palesemente diffamatori nei confronti della monarchia. Il Ministero della giustizia e il Ministero della Cultura, dopo l’incontro di ieri sono concordi ad attuare uno sforzo comune per mettere in atto misure più severe contro coloro che diffamano online la monarchia.
Una vera e propria task  force di 50 agenti del ministero della Giustizia con esperienza nella tecnologia dell’informatica e dell’informazione verrà messa in campo per controllare la rete internet e proporre azioni per contrastare la criminalità che dilaga attraverso il web. Il ministro della Giustizia ha detto che nei prossimi tre mesi cercherà di ottenere la cooperazione dei fornitori di servizi Internet per bloccare i siti che contengono articoli che sono diffamatori alla monarchia.

Ricordiamo che anche la Thailandia come altri paesi del mondo è stata bersaglio di attacchi criminali su Internet da parte di spietati hacker che hanno come unico obiettivo quello di entrare nelle banche dati più importanti del paese. Si è inoltre constatato che gli hacker in soli 17 minuti riescono a impossessarsi di informazioni ritenute assolutamente importanti.

Il ministero ha finora chiuso 43.000 siti web ritenuti diffamatori nei confronti dell’ente reale.

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