In Thailandia è stato messo a punto un giro di vite contro la prostituzione minorile, dopo il caso di Chiang Mai, dove è stata sgominata una organizzazione criminale che comprava e vendeva teenager costringendoli a fare sesso, ora è la volta di Pattaya, una località balneare, dove le orge più sfrenate di Sodoma e Gomorra al confronto sembrerebbero una mansueta festicciola di laurea.
La polizia di Pattaya ha avviato un’indagine dalla quale è emerso che un gruppo di cittadini thailandesi offrivano ragazze giovanissime, perlopiù minorenni, ai turisti stranieri per fare del sesso occasionale.
Al momento sono finiti nella rete della polizia un protettore di prostitute che procacciava i clienti per conto di una donna che a sua volta faceva prostituire la figlia quattordicenne.
Ogni cliente avrebbe pagato le prestazioni sessuali con la minorenne 1.500 baht, di cui il protettore intascava 500 per il “disturbo”.
La ragazzina ha ammesso che era stata violentata da un parente quando aveva solo 9 anni e che voleva guadagnare qualche soldo per aiutare la madre a pagare i debiti. La madre della bambina ha confessato che appena il giorno prima aveva offerto la figlia ad un ennesimo cliente occidentale.
Dalla Corte penale è arrivato un mandato di arresto sia per il procacciatore, sia per la donna che faceva lavorare la quattordicenne sui “marciapiedi” di Pattaya.
Nel frattempo la giovane è stata accompagnata al centro di assistenza per bambini per seguire un programma riabilitativo.
Video: Madre vende in Thailandia La figlia minorenne per cancellare i suoi debiti.
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