Antica mappa dell'impero ThaiQuando si sente nominare la Thailandia, subito si associa questo paese a spiagge da sogno, mare cristallino, luoghi esotici e scenari da favola, ma, se si guarda più in profondità, è possibile scorgere un luogo ricco di cultura e di coesione, la cui civiltà affonda le sue radici nella lontana era preistorica.

Questo Stato dell’Asia Sudorientale, definito anche “la terra del sorriso”, ha infatti origini antichissime e, nel corso degli anni, la civiltà che ha popolato questa zona sin dall’inizio si è evoluta fino a diventare quella che è visibile a tutti oggi, formata da più di 60 milioni di abitanti.

La maggior parte delle testimonianze sull’esistenza di un’era preistorica in Thailandia sono localizzate principalmente nella parte nordorientale del paese, dove si trovano, infatti, alcuni siti archeologici risalenti a più di 5000 anni fa; in questa parte del paese si può attestare la più antica coltivazione di riso non solo dell’Asia, ma probabilmente del mondo intero, senza parlare di quella della lavorazione del bronzo, per cui la Thailandia è conosciuta da sempre e a cui deve i suoi splendidi periodi d’oro.
A tutto ciò va aggiunto il ritrovamento di manufatti in pietra che provano la presenza di insediamenti di popoli preistorici in tutta la zona peninsulare del paese; l’Indocina, come anche la Thailandia, furono popolate da stirpi del gruppo europide ricollegabile ai Vedda e, successivamente, dai paleomongolidi, attratti dalle fertili pianure del paese, ed oggi attuali abitatori della Cambogia.

Si sa con certezza che la Thailandia fu popolata principalmente da tre diverse etnie: Monaci, Khmers (che rappresentavano la forza dominante del paese) e Thais, che cominciarono a popolare questo paese molto tardi rispetto agli altri due gruppi; questa etnia, di carattere cinese e proveniente dal Nord, arrivò ad insediarsi in Thailandia nel corso di diverse migrazioni, che culminarono nel XIII secolo con l’occupazione dell’intera pianura del Menam e dei bacini intermontani.
Originariamente, infatti, il gruppo etnico dei thai viveva nella Cina sudoccidentale e la loro prima traccia in Thailandia risale al XII secolo, secondo quanto attesta un’iscrizione ritrovata in un tempio dedicato al Re Khmer situato nel complesso di Angkor Wat in Cambogia, ove i thai si definivano vassalli dei Khmers.
Proprio loro, infatti, abitavano questo paese da ormai molti secoli, come attestano i diversi ritrovamenti archeologici di questa civiltà, databili al VI e VII secolo a.C.; la popolazione thai rimase, pertanto, per lungo tempo sotto l’influenza del sovrano Khmer, ma nel 1238, il capo della tribù thai Khun Bang Klang Thao dichiarò l’indipendenza del suo popolo che, da allora, fu riconosciuto con il termine thai, ovvero “liberi”.

La nuova civiltà stabilì il proprio regno, chiamato Sri Indraditya, a Sukhothai (ovvero “l’alba della felicità”), nella grandissima valle di Menam, lungo il fiume Chao Phraya: cominciarono, da allora, diverse lotte tra i thai ed i Khmers, che portarono alla conquista di diverse regioni da parte dei thai, portando al loro rafforzamento sia dal punto di vista territoriale che della supremazia.

Dopo un periodo di declino, la civiltà thai conobbe una nuova epoca di splendore con la dinastia Ayutthaya che trasformò la Thailandia nello stato più potente dell’Asia sudorientale; la monarchia durò per ben 34 regni fino al 1767, anno in cui ci fu l’invasione degli eserciti birmani che rasero al suolo la capitale, ma grazie ai due eroi nazionali Taksin e Chao Phaya Chakri, gli invasori furono cacciati e la Thailandia venne riunita sotto la dinastia dei Chakri: nel 1782 salì al trono Rama I, il primo sovrano di questa nuova dinastia.

Venne fondata una nuova capitale lungo le rive del fiume di un villaggio chiamato Bangkok (“villaggio delle susine selvatiche”) e, nel corso dei successivi 200 anni, i diversi sovrani che regnarono preservarono il paese dalle colonizzazioni rendendo la Thailandia uno stato moderno ed evoluto.
Si può affermare con certezza che è a partire dalla civiltà thai che ebbe origine l’Impero Siamese, unificato da una stessa lingua, religione e cultura e che, dal 1949, ha cambiato il suo nome in Thailandia.

Per quanto riguarda la lingua, il primo testo scritto è l’iscrizione di Ramkhamhaeng, datata al 1292 e dedicata al re di Sukhothai; alla fine del 1300, il monarca Ramathibodi definì il buddhismo theravada la religione ufficiale della Thailandia, divenendo, nel corso dei secoli, anche il fulcro della vita culturale, sociale e politica del paese.

Dal punto di vista politico, infine, la monarchia rappresentò, per più di sette secoli, il punto di unione dell’intero paese la cui indipendenza, a partire dal XIX secolo, fu fortemente minacciata dall’espansionismo europeo; la Thailandia dovette negoziare a lungo per mantenere il proprio paese unito, a scapito del Laos e della Cambogia che furono cedute alla Francia e della Penisola Malese che passò, invece, alla Gran Bretagna.

Dal 1932, infine, la Thailandia è governata da una monarchia costituzionale ed il sovrano Bhumibol Adulyadej, o Rama IX, è molto amato dai suoi sudditi per l’impegno che il Re continua a mettere per sollevare l’economia del paese, lacerato da continui colpi di stato.

Ad oggi la Thailandia risulta essere un paese popolato, per il 99%, da thai, mentre la minoranza cinese (1%) occupa i territori più periferici; in realtà con il termine thai si intende raggruppare diversi popoli, ma tutti accomunati dalla stessa lingua, appartenenti alla famiglia sino-tibetana che convivono pacificamente ed in totale armonia tra loro.

Nella parte Nord della Thailandia, e più precisamente nella parte nordoccidentale del paese, convivono ben 11 diversi gruppi etnici (per un totale di 750.000 persone), definiti con il termine di “tribù delle colline”, la cui origine, purtroppo, non può essere attestata in quanto la loro cultura viene tuttora tramandata per via orale e non attraverso testi scritti. Si presume, comunque, che provengano dal Tibet, Cina, Birmania e Laos.
La più numerosa e conosciuta tribù è quella dei Karens, originari del Myanmar, e formata da circa 300.000 persone sparse in 15 differenti provincie; si tratta principalmente di agricoltori che si sono insediati lungo i pendii delle vallate della Thailandia.

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