La Thailandia sospende visti per italiani, cinesi e russi

Diventa sempre più complicata la situazione per chi desidera fare un viaggio in Thailandia. Prima di partire è opportuno informarsi sulla situazione dei visti e della quarantena a cui si può essere sottoposti  se si arriva da paesi a rischio come l’Italia. Proprio oggi  il governo thailandese ha approvato nuove misure per contenere la diffusione del coronavirus. Tra i provvedimenti più importanti c’è la sospensione dei visti sugli arrivi per 19 nazioni compresa Italia, Cina, India e Russia.

In precedenza, i cittadini di 18 paesi potevano utilizzare i loro passaporti per richiedere Visa on Arrival (VoA) presso i checkpoint di immigrazione tailandesi.

Il primo ministro della Thailandia nella giornata di mercoledì ha ordinato la sospensione dei visti all’arrivo per i cittadini provenienti da 19 nazioni. La situazione è comunque in continua evoluzione.

Il ministro degli interni ha inoltre affermato che i visti di 30 giorni rilasciati all’arrivo in Thailandia saranno annullati anche per la Corea del Sud, l’Italia e Hong Kong. L’ordine rimarrà in vigore fino a quando l’epidemia di coronavirus non sarà considerata sotto controllo.

Il gen Anupong ha affermato che tutti gli arrivi dai seguenti paesi devono richiedere un visto presso un’ambasciata o un consolato thailandese e viaggiare con un certificato medico in lingua inglese che dimostra lo stato della propria salute.

Ecco la lista dei paesi che non potranno più usufruire del visto di arrivo che veniva rilasciato alla maggioranza dei paesi gratuitamente ed era valido per soggiorni non superiori a 30 giorni:

Bulgaria
Bhutan
Cina
Cipro
Etiopia
Fiji
Georgia
India
Kazakistan
Malta
Nauru
Papua Nuova Guinea
Romania
Russia
Arabia Saudita
Taiwan
Uzbekistan

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