Gli zingari della Thailandia emarginati dalla società

Zingara Thailandia In Thailandia vengono chiamati Chao Lae, sono gli zingari del mare e le loro credenze sono fortemente radicate nei rituali animistici, ovvero credono a tutte le cose animate da spiriti superiori all’uomo, e non hanno alcun interesse a diventare buddisti o musulmani. La Thailandia conta almeno 4000 Chao Lae che vivono in gran parte come popoli itineranti, navigando, pescando, raccogliendo le ostriche e campeggiando da un’isola all’altra.

Altri sono stanziati sulle isole del mare Andamano, in villaggi di lamiere di ferro e cartone che cadono quasi a pezzi. Vivono pescando e vendendo ciondoli ai turisti. Questi zingari del mare hanno rinunciato ai beni materiali. Sono timidi, riservati, vulnerabili, ed evitano il confronto. Inoltre i Chao Lae non possono tollerare nessuna forma di autorità e di burocrazia.

La Thailandia considera questo popolo del mare come ospiti, ma non come cittadini. Non hanno diritti politici né tanto meno di proprietà e vengono spesso emarginati dalla società thailandese. Gli “zingari della Thailandia” non possiedono una lingua scritta, e la fuga dei beni materiali li ha lasciati con pochi ricordi di famiglia con i quali tracciare il loro passato. Inoltre la loro natura taciturna preclude qualsiasi storia orale.

Vivono all’interno di determinati confini geografici, dalle isole in Birmania a Langkawi, appena a sud del tratto di mare confinante tra Thailandia e Malesia. Gli zingari del mare si dividono in tre gruppi: Moken, Urak Lawoi e Moklen. Migliaia di Moken vivono in baracche sulla spiaggia nelle isole Surin all’estremo Nord di Phuket e usano lunghe barche per pescare.

Gli Urak Lawoi sono invece il gruppo più grande e meglio stanziato, con un numero totale di 2500 membri. Si trovano principalmente a Phuket, nei villaggi suo Ko Sirey vicino alla città di Phuket, e al limite settentrionale della spiaggia di Rawai.

Altri stanziamenti si trovano sulle isole Phi Phi, Ko Lanta e nell’arcipelago Tarutao. I tre gruppi hanno lingue diverse ma non totalmente dissimili. Questo popolo della Thailandia sposa e condivide lo stesso forte sentimento di comunità e solidarietà. I Chao Lae continuano a pescare per vivere, ma non possono competere con i giganteschi motopescherecci che hanno impoverito le loro zone di pesca tradizionali. Inoltre queste aree sono state loro sottratte in nome di un cinico e intransigente ambientalismo.

Frustrati, sono insorti con esplosivi e veleni per rendere più recenti la caccia, finendo in carcere. Ancora oggi il governo della Thailandia proibisce loro di raccogliere le conchiglie e coralli che erano soliti vendere ai turisti. In un mondo fatto di apparenza, di denaro e di possesso, nessuno è interessato agli zingari della Thailandia;  il loro futuro oggi è decisamente incerto!

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