Esperienza di viaggio in Thailandia

La miseria dei bambini profughi al confine con la TailandiaUn recente viaggio in Thailandia ha dato la possibilità a Francesca, oggi studentessa universitaria, di conoscere meglio se stessa e di conseguenza anche gli altri. Un viaggio in Asia che le ha insegnato  ad affrontare con più coraggio le difficoltà della vita quotidiana.

Francesca è nata e cresciuta a Milano, attualmente frequenta la Facoltà di Giurisprudenza. Nel gennaio 2011 ha partecipato a un viaggio come volontaria  in Thailandia in compagnia di alcune “vecchie” compagne di classe.

L’idea del viaggio è nata con il preciso intento di partecipare alla ricostruzione di una scuola nel “paese del sorriso”, insegnando inoltre ai bambini alcune tecniche per lavorare al computer. Francesca ha voluto visitare alcuni campi profughi nel nord della Thailandia,  ricordando  che: “Questa esperienza mi ha cambiato la vita, non è stato affatto un viaggio banale. Visitare la Thailandia mi ha sicuramente aperto gli occhi su alcune realtà che ho pensato potessero esistere soltanto nei film”.

La studentessa ha aggiunto: “Insieme alle compagne di scuola di un tempo, abbiamo capito che molte cose non si possono semplicemente studiare sui libri, c’è bisogno di un’esperienza diretta. In questo viaggio ho imparato molto, anche da un punto di vista personale.

Sono riuscito ad ambientarmi in un Paese come la Thailandia, vivendo nella città di Mae Sot, nella parte occidentale del paese. La città si trova al confine con il Myanmar (Birmania), ed è abitata da una vasta popolazione di migranti birmani e rifugiati. Sono tutti bisognosi di protezione e aiuti internazionali.

Una volta ritornata in Italia ho metabolizzato le numerose esperienze vissute,  cercando di mettere insieme quanto imparato dal viaggio. Oggi ho decisamente un punto di vista diverso riguardo le meraviglie e le miserie che il sud-est asiatico può offrire. Guardo con occhi nuovi come viviamo la nostra vita in Occidente rispetto a ciò che altri paesi stanno attraversando e vivendo.

In Thailandia ho lavorato come volontaria in una organizzazione che aiuta i bambini orfani e sfollati a Mae Sot. È un’esperienza che mi ha fatto crescere, e mi ha fatto cambiare profondamente. Abbiamo avuto modo di incontrare e aiutare tutti i bambini del villaggio. E’stata veramente una bella esperienza. In Thailandia esistono angoli nascosti non ancora raggiunti dal turismo di massa.

Ci sono circa 45.000 rifugiati birmani registrati nel campo, doveva essere un campo temporaneo, ma ora è ancora lì da oltre 20 anni. C’è un sacco di gente che vive in un piccolo spazio, non sono registrati e molti di loro sono considerati veri e propri cittadini fantasma”!

Francesca Milano 2011.

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