Triangolo d’Oro Regione geografica dell’Asia sudorientale, situata al confine fra Thailandia, Laos e Myanmar, nota per la produzione di droga e la coltivazione del papavero da cui viene ricavato l’oppio. Da sempre al centro di dispute di confine, il Triangolo d’Oro è una regione montuosa di difficile accesso. Situata circa 30 km a nord-est della città thailandese di Chiang Rai, l’area, secondo una tradizione, deve il nome a un’isoletta del Mekong che durante la stagione secca emerge dalle acque del fiume, il quale attraversa la regione e segna il confine fra i tre stati. Più probabilmente, la definizione di Triangolo d’Oro deriva dall’“oro bianco” (cioè l’eroina) di cui la regione è il secondo produttore mondiale dopo l’Afghanistan.
La coltivazione del papavero, a lungo ufficialmente vietata ma di fatto intensamente praticata dalle diverse tribù locali, prese piede alla fine degli anni Sessanta del Novecento. L’economia della regione, particolarmente depressa, ha favorito la produzione di droghe con la coltivazione dell’oppio e l’annessa attività di contrabbando, finendo con l’arricchire le popolazioni locali che hanno iniziato a vendere ai narcotrafficanti di tutto il mondo la loro droga. Grazie all’intervento e agli incentivi dei governi locali – in special modo quello thailandese – e alle forti pressioni dell’ONU, le popolazioni dell’area hanno potuto intraprendere da alcuni decenni una lenta opera di riconversione agricola e dedicarsi a coltivazioni legali. La redditizia produzione di oppio resta tuttavia diffusa ancora oggi, soprattutto nella sezione del Myanmar e del Laos.
La regione del Triangolo d’Oro sta conoscendo un discreto sviluppo turistico grazie alla presenza di centri urbani, monumenti e paesaggi di grande bellezza. Poco a nord di Chiang Rai, il principale centro della regione, sorge la cittadina di Mae Sai, nota per il commercio e il taglio della giada e delle pietre preziose. A breve distanza si trova Chiang Saen, probabile sede, tra il X e il XII secolo, del primo principato thai, che conserva tracce di mura, alcune rovine e il tempio di Wat Prathat Chom Kitti. Di rilievo è infine la cittadina di Mae Chan, capitale delle tribù montanare dell’area, da cui è possibile raggiungere il tempio di Wat Phra Boromathat.
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