Per sedurre gli uomini, le ragazze di tutto il mondo, comprese le thailandesi usano lo stesso metodo: mettere in evidenza i cosiddetti segnali sessuali, in questo modo le giovani donne lanciano messaggi di disponibilità e i maschi li raccolgono.
Così, in Thailandia, Giappone e Cina le donne in cerca di un compagno scoprono la nuca raccogliendo i capelli sul capo, per sottolineare la grazia del collo (quanto più è lungo e sottile, tanto più gli uomini orientali lo considerano attraente).
Collo, spalle e schiena femminili sono talmente apprezzate in Oriente, che il rigido kimono tradizionale delle geishe giapponesi è fatto in modo che, quando la ragazza si china di fronte a un uomo, lasci intravedere l’intera schiena nuda sotto il vestito.
In India, invece, le donne per sedurre curano particolarmente il trucco degli occhi, perché è lo sguardo a essere considerato seducente. Nel Laos gli uomini per sedurre le donne compongono lunghe poesie, mentre nel mondo islamico è ancora comune l’usanza maschile di ferirsi il braccio in presenza della ragazza, per dimostrarle che per lei si è disposti a soffrire (a volte con il sangue si bagna un fazzoletto che viene regalato a lei come pegno d’amore).
Per quanto riguarda la seduzione, le ragazze argentine e brasiliane sono più dirette, spesso esibiscono il sedere, lasciato scoperto da tanga e gonnellini a rete (non a caso è questa la zona del corpo femminile preferita dagli uomini latinoamericani).
Tra i Ciambuli del Lago della Nuova Guinea, sono gli uomini a truccarsi e ad abbellire il proprio corpo mettendo fiori in testa, in attesa che le ragazze scelgano un compagno.
Anche gli Wodaabe del Niger danzano e si truccano per mettersi in mostra e attirare lo sguardo di una “lei”. La bellezza maschile è così importante per le donne di questo popolo che se una di esse sposa un uomo non molto attraente, è autorizzata a fare l’amore con un altro più bello, per avere un figlio dai lineamenti perfetti. Concludiamo ricordando una frase famosa di Totò: “La donna si dà spesso, quando ha qualcosa da pretendere”.