Come si costituisce una società in Tailandia: registrazione e incentivi locali

Investimenti italiani in Tailandia
La partecipazione italiana agli investimenti diretti del Paese e’ piuttosto limitata e comunque inferiore a quella di altri Paesi europei. Tuttavia, anche sotto questo profilo, emergono segnali di miglioramento.
Secondo i dati della Bank of Thailand, gli IDE italiani del quinquennio (2000/2005) hanno registrato un valore di circa 57 milioni US$ ma, a partire dal 2005, sono state registrate nuove operazioni che comprendono anche investimenti diretti finalizzati ad attività industriali produttive promosse dal Board of Investment (l’ente locale preposto alla promozione degli investimenti) e fortemente orientati anche all’esportazione. Tali investimenti hanno interessato diversi settori, tra cui l’agroalimentare, la metalmeccanica, l’industria chimica, l’elettronica, l’industria tessile, la gioielleria, l’arredamento e l’illuminazione.

Rapporti bilaterali
Negli ultimi anni, si e’ assistito ad un forte rilancio dei rapporti bilaterali che ha investito tutti i settori. Stanno emergendo grandi opportunità di cooperazione economica tra i due Paesi. La firma di un ‘Memorandum of Understanding per la promozione delle Piccole e Medie Imprese’ avvenuta in occasione della visita del Primo Ministro Thaksin a Roma, nel settembre 2004, ha creato i presupposti per una più stretta collaborazione a livello economico.

Le PMI svolgono un importante funzione produttiva e commerciale nella struttura economica di entrambi i Paesi e, in tale veste, possono rappresentare un settore chiave per lo sviluppo della collaborazione economica bilaterale. L’interesse a collaborare in tale settore e’ stato ribadito anche in occasione della visita in Tailandia del Vice-Ministro per le Attività Produttive, Adolfo Urso, accompagnato dal Presidente dell’ICE, dal Vice Presidente di Confindustria, e da oltre 40 aziende. Nel corso della visita è stato adottato un nuovo ‘Action Plan’ congiunto che intende implementare alcune priorità di intervento da parte dei due Governi. In tal senso, è stato deciso di istituire un “Desk Italia” presso le istituzioni tailandesi (BOI, OSMEP) al fine di facilitare il flusso di informazioni e monitorare lo sviluppo dei rapporti tra i due paesi in collaborazione con le istituzioni italiane già presenti in loco (Ambasciata, ufficio ICE).

Durante la visita è emerso un forte interesse per le ampie opportunità di collaborazione tra Piccole e Medie Imprese (PMI) che richiedono appropriati incentivi sia per il commercio che per gli investimenti. Da parte tailandese è stato illustrato un ambizioso piano d’azione per rilanciare la cooperazione in tutti i settori di maggiore interesse, moda, gioielleria, cucina, automotive, macchinari, turismo, energia e ambiente. La Tailandia e’, inoltre, molto interessata al modello dei distretti industriali italiani. Dato il riconosciuto ‘Know How’ delle aziende italiane e la necessità per molte di esse di internazionalizzare le proprie attività, si può ipotizzare la creazione di sinergie con le aziende tailandesi che mancano di esperienza ma possono offrire mano d’opera qualificata a costi decisamente contenuti e contare sul supporto di un Paese in forte crescita.

FARE AFFARI IN TAILANDIA
La legislazione che disciplina l’attività economica straniera in Tailandia è in costante evoluzione e, negli ultimi anni, in conformità ad una politica che tende ad attrarre maggiori investimenti nel Paese, si e’ assistito ad una graduale apertura al commercio ed agli investimenti esteri in diversi settori.
Nel 2000, la normativa che si riferisce alla costituzione e all’attività economica di imprese straniere in Tailandia è stata riassunta nel “Foreign Business Act”.
Oltre a dare la definizione di una società straniera (per cui generalmente si intende una società con partecipazione estera superiore al 49%), la suddetta Legge fornisce un elenco delle attività economiche ancora precluse agli stranieri o fortemente condizionate attraverso l’approvazione di specifiche licenze e/o autorizzazioni da parte delle autorità competenti (Ministero del Commercio, il Food and Drugs Administration del Ministry of Public Health).
Tra le attività ‘protette’ o non liberalizzate, rientrano soprattutto quelle che toccano specifici interessi nazionali, come la coltivazione del riso, e talune attività nel settore dei servizi, quali, ad esempio, i servizi bancari, le assicurazioni, i trasporti e le spedizioni, l’import/export, le consulenze, la rivendita al dettaglio, la ristorazione ecc. Pertanto, la maggior parte di tali attività possono essere intraprese da un’impresa straniera soltanto sotto forma di joint-venture, nella quale la maggioranza del capitale sia detenuto da un socio tailandese (minimo 51% del capitale).
Non risultano invece particolari restrizioni per gli investimenti stranieri nei settori industriali e produttivi.
Per una più approfondita consultazione della Legge ed i suoi Allegati, vedasi anche il sito www.dbd.go.th .

Come si costituisce una società in Tailandia

Redazione dell’atto costitutivo
L’atto costitutivo (Memorandum of Association) va registrato presso l’Ufficio del Registro delle Società (il Business Development Office) del Ministero del Commercio e deve includere: il nome dell’azienda, i nomi dei soci che ne fanno parte, la sede della società, l’oggetto sociale e l’ammontare del capitale sociale. Il nome dell’azienda non può essere uguale o simile a quello di altre compagnie e non può utilizzare alcuni nomi elencati dalla normativa che disciplina la registrazione delle società. Le informazioni sul capitale sociale devono invece includere il numero di azioni emesse ed il loro valore nominale. Non esiste un limite minimo di capitale, ma deve essere in linea con gli scopi della società.
Convocazione dell’assemblea dei soci
Una volta stabilita la struttura azionaria, la prima riunione dell’assemblea dei soci sancisce l’inizio delle attività attraverso l’elezione del comitato direttivo e la nomina di un revisore della società.

Registrazione
Entro tre mesi dalla data della prima assemblea, i direttori dell’impresa devono compilare una richiesta formale di registrazione della società. Entro 60 giorni dalla registrazione, l’ufficio delle imposte consegnerà una carta d’identità aziendale.

Permessi e licenze
Nel 1969 è stato introdotto il Factory Act al fine di conformare i regolamenti industriali e commerciali alle normative di altri Paesi. Questo corpus normativo, modificato ed aggiornato, più volte, tra il 1972 e il 1992, contiene tutte le disposizioni relative alla creazione, alla gestione, all’espansione ed alla sicurezza di un’azienda. Negli ultimi anni, il Ministero dell’Industria (Dipartimento dei Lavori Industriali), ha invece introdotto delle nuove disposizioni che tengono anche conto di alcune problematiche ambientali (inquinamento, emissioni e rifiuti, gestione delle acque ecc.) e che prevedono particolari permessi e licenze per lo svolgimento di determinate attività.
Le aziende produttive sono divise in tre categorie: aziende che non devono richiedere licenza di produzione, aziende che devono notificare in anticipo l’inizio della propria attività alle autorità competenti, aziende che devono richiedere licenze al ministero competente per poter iniziare le attività. Per ulteriori approfondimenti si può consultare il sito del Board of Investment (BOI) www.boi.go.th .

Le principali forme societarie riconosciute in Tailandia
Società a responsabilità limitata o per azioni chiusa (private limited company)
E’ la forma societaria maggiormente diffusa per realizzare investimenti esteri diretti in Tailandia. Affinché la società sia costituita, è indispensabile registrare l’atto costitutivo presso il Ministero del Commercio, evidenziando la ragione sociale, l’ammontare del capitale sociale, il numero ed il valore delle azioni e l’elenco dei soci fondatori (che devono essere almeno sette tra persone fisiche e persone giuridiche).

Non esiste un ammontare minimo di capitale sociale, ma la personalità giuridica e la responsabilità limitata si considerano acquisite dopo che l’intero capitale è stato sottoscritto e versato (per almeno un 1/4 del totale). Le azioni, che possono essere nominative o al portatore, sono liberamente trasferibili, ma devono avere lo stesso valore del valore nominale totale. E’ prevista la possibilità di emettere azioni privilegiate. Le decisioni vengono deliberate a maggioranza semplice tranne che in particolari casi (per esempio, la decisione di aumentare il capitale sociale). L’amministratore unico e i membri del consiglio di amministrazione possono essere anche cittadini stranieri e vengono nominati o revocati dall’assemblea dei soci. L’assemblea approva anche il bilancio della società, una volta certificato da una società di revisione.
Società per azioni (public limited company)
Mantiene sostanzialmente le caratteristiche delle private limited company. In questa categoria rientrano anche le società che offrono azioni al pubblico. L’organismo di controllo per la Borsa (SEC) impone delle severe regole per quanto concerne la tutela degli azionisti di minoranza. Il consiglio di amministrazione deve essere composto da almeno cinque membri, la cui metà deve risiedere nel Paese, e lo statuto deve contenere precise disposizioni in tema di trasferimento delle quote.

Società in nome collettivo (ordinary partnership)
E’ una forma societaria priva di una propria personalità giuridica, all’interno della quale tutti i soci rispondono llimitatamente e solidalmente delle obbligazioni sociali. La sua costituzione è molto semplice e si limita, di fatto, alla redazione dell’atto costitutivo in forma scritta.
Società in nome collettivo registrata (registered ordinary partnership)
Mantiene le caratteristiche della precedente, dalla quale differisce per l’iscrizione nel registro delle società e, conseguentemente, per l’acquisizione di una propria personalità giuridica. Esiste una netta separazione tra il patrimonio dei soci e quello della società.
Società in accomandita semplice (limited partnership)
E’ costituita da due distinte categorie di soci: i soci accomandatari, che rispondono in modo illimitato delle obbligazioni sociali, e quelli accomandanti, che risultano estranei all’amministrazione della società e rispondono delle obbligazioni entro i limiti della quota di partecipazione
Ufficio di rappresentanza
Costituisce la forma più semplice per stabilire una rappresentanza di un’impresa nel Paese. Non può svolgere attività commerciali e può agire solo per un periodo limitato (in generale 5 anni). Le spese di funzionamento sono sostenute dalla casa madre. La sua attività deve limitarsi ad una serie precisa di compiti che contempla: le ricerche di mercato e la ricerca di fornitori per la casa madre; la verifica ed il controllo dei prodotti acquistati dalla casa madre sul mercato locale; la diffusione e la promozione dei prodotti forniti dalla casa madre e l’attività di supporto ai clienti locali.

INCENTIVI LOCALI
A seguito della crisi economica del 1997, il Governo tailandese ha adottato nuove misure e provvedimenti al fine di incentivare gli investimenti esteri diretti nel Paese. Tra gli strumenti più efficaci, si collocano senz’altro i programmi del Board of Investment (BOI) e della Industrial Estate Authority of Thailand (IEAT), finalizzati ad attrarre grandi investimenti produttivi. Peraltro, in considerazione del fondamentale ruolo svolto dalle PMI nello sviluppo del Paese, negli ultimi anni il Governo ha sviluppato anche una politica di incentivi volta specificatamente a tale settore.
Board of Investment (BOI)
Le esenzioni fiscali e gli altri incentivi previsti dai programmi del BOI riguardano soprattutto gli investimenti che possono giovare a settori considerati strategici per l’economia del Paese. Il Comitato del BOI analizza, caso per caso, i progetti avanzati dalle aziende, in base ad una lista di “attività eleggibili” e criteri di assegnazione molto precisi.
Al fine di continuare ad usufruire degli incentivi, le imprese devono sistematicamente rendere conto al BOI dei risultati conseguiti.
Gli incentivi di base previsti dal BOI si distinguono in due principali categorie:
Incentivi fiscali: includono l’esenzione o la riduzione dei dazi sull’importazione di macchinari e materie prime, nonché l’esenzione dal pagamento della corporate income tax (tassa sui profitti d’impresa).
Incentivi non fiscali: includono la possibilità di portare in Tailandia personale straniero, di detenere la proprietà di terreni, di esportare i profitti dell’azienda.
Tali incentivi, accordati sotto forma di privilegi, possono variare a seconda dell’entità del progetto, del settore economico e/o della zona in cui si intende effettuare l’investimento. In particolare, le tre c.d. Investment Zones privilegiate dal BOI, hanno lo scopo di promuovere una decentralizzazione della produzione industriale -attualmente concentrata nell’area di Bangkok – verso specifici parchi industriali o zone considerate economicamente arretrate o depresse del Paese.

Per maggiori informazioni sui programmi ed i criteri di assegnazione degli incentivi del BOI, e’ possibile consultare il sito www.boi.go.th, sito ufficiale del Board of Investment (BOI).
Industrial Estate Authority of Thailand (IEAT)
L’Industrial Estate Authority of Thailand (IEAT) e’ un’azienda di stato sotto il controllo del Ministero dell’Industria, che dal 1972 e’ incaricata di promuovere lo sviluppo industriale in tutte le aree del Paese. Allo scopo, la IEAT ha promosso anche la costruzione di appositi distretti (i c.d. Industrial Estates), attrezzati per accogliere gli apparati industriali. In tale ambito, la IEAT svolge un ruolo molto importante anche in tema di ambiente, prevedendo adeguate infrastrutture di supporto, quali i collegamenti logistici, gli impianti di fornitura energetica, i sistemi di smaltimento dei rifiuti, di gestione delle acque ecc., nonché di prevenzione e/o gestione delle emergenze.
Attualmente, la Tailandia conta oltre 30 Industrial Estates, distribuiti in 13 province del Paese, di cui nove gestiti e controllati direttamente dalla IEAT e 21 sviluppati congiuntamente con il settore privato.
Nel complesso, tali distretti ospitano circa 2500 fabbriche, rappresentando un investimento complessivo di 27 miliardi US$ e un impiego di oltre 370,000 persone. A grandi linee, le province interessate dai distretti della IEAT coincidono con le zone economicamente più depresse del Paese e con quelle di investimento privilegiate dal BOI (Board of Investment).
Al fine di favorire al massimo gli investimenti in tali distretti, evitando inutili e dispendiose procedure burocratiche per le aziende, la IEAT ha creato il cosiddetto One Stop Service (OSS), che offre la possibilità di raccogliere tutte le informazioni sugli incentivi previsti, nonché di ottenere i necessari permessi e licenze per le nuove attività di investimento, tramite un unico ufficio.

Per ulteriori informazioni si può consultare il sito www.ieat.go.th (Industrial Estate Authority of Thailand)
In generale, gli incentivi del BOI e dei distretti industriali promossi dall’IEAT non sono in contrasto e quindi possono essere perseguiti contemporaneamente.
Office of Small and Medium Enterprises Promotion (OSMEP)
L’OSMEP dipende dal Ministero per l’Industria ed ha lo scopo di elaborare adeguate politiche di promozione e di sostegno per le Piccole e Medie Imprese. In tale prospettiva, l’OSMEP lavora in sinergia con altri uffici e istituzioni del Governo che hanno una competenza o svolgono un ruolo di rilievo per questo specifico settore.
In considerazione dell’importante ruolo che questa categoria di aziende svolge per l’economia del Paese, in uno scenario di crescente competizione con altri Paesi asiatici, negli ultimi anni la Tailandia ha sentito la necessità di incoraggiare una incisiva riqualificazione del settore, con mirati piani di intervento sia politici che normativi.
Tenendo conto dei principali punti di forza, nonché dei punti di debolezza delle PMI, l’Ufficio dell’OSMEP sta quindi puntando sull’innovazione di prodotti ad alto valore aggiunto e sul mantenimento di elevati standard qualitativi. In tale prospettiva, svolge un’importante funzione la Ricerca & lo Sviluppo, la formazione e la riqualificazione del personale e la possibilità accedere più facilmente a fonti di finanziamento.
Per maggiori informazioni delle politiche e gli incentivi dell’OSMEP e’ possibile consultare il sito www.sme.go.th

INCENTIVI ITALIANI
L’impresa italiana che intende avviare un’attività economica o commerciale in Tailandia può prendere in considerazione alcune misure di supporto offerte dal Sistema Italia. Oltre ai servizi offerti nell’ambito del nuovo Sportello Unico (Ufficio commerciale dell’Ambasciata, Istituto per il Commercio Estero) e dalla Camera di Commercio Italo-Tailandese, esistono specifici servizi di supporto offerti da SACE (la Società di Assicurazione del Commercio Estero) e SIMEST (finanziaria di sviluppo e promozione delle imprese italiane all’estero).
SIMEST3
La Simest offre una vasta gamma di servizi alle imprese intenzionate ad espandersi in territorio straniero, sia attraverso la pura e semplice esportazione, che attraverso l’impianto di strutture di supporto per il commercio e/o la delocalizzazione produttiva. Un occhio di riguardo viene riservato anche alle PMI che intendano svolgere attività all’estero, ivi incluse le imprese commerciali, artigiane e turistiche, nonché le cooperative ed i consorzi. La Simest può intervenire in tutti i paesi al di fuori dell’Unione Europea e, per quanto riguarda il supporto agli investimenti, esso viene concesso in tutti i paesi ove siano state adottate misure di salvaguardia o che siano firmatari di accordi destinati alla protezione degli investimenti stranieri.
Per gli investimenti all’estero:
la Simest sottoscrive fino al 25% del capitale delle società all’estero partecipate da imprese italiane; agevola il finanziamento di quote sottoscritte dal partner italiano in società o imprese all’estero; gestisce fondi di Venture Capital.

Per gli scambi commerciali:
la Simest agevola i crediti all’esportazione; finanzia studi di fattibilità e programmi di assistenza tecnica; finanzia programmi di penetrazione commerciale; finanzia spese di partecipazione a gare internazionali; fornisce servizi di assistenza e consulenza per tutte le fasi dell’avvio e della realizzazione di investimenti all’estero; in quanto membro dell’INTERACT-EDFI (l’associazione europea delle finanziarie di sviluppo) è in grado di attivare una fitta rete di relazioni e informazioni da mettere a disposizione delle imprese italiane per le loro attività all’estero.
Per quanto riguarda la Tailandia è da notare che, dal settembre 2005, le imprese italiane che intendano operare con/in questo Paese possono accedere anche al Fondo Mediterraneo, reso operativo per i Paesi colpiti dal maremoto del 26 dicembre 2004.

Nel corso della visita del Vice Ministro Adolfo Urso, del Novembre 2005, e’ stato firmato un Memorandum of Understanding tra Simest ed il Board of Investment (BOI) tailandese riguardante la cooperazione nell’ambito della promozione degli investimenti nei rispettivi Paese.

Tale Fondo ha una dotazione di circa 55 milioni di Euro e interessa già le imprese che operano in diversi Paesi del Mediterraneo, Medio Oriente e Africani. Ne possono beneficiare le imprese italiane che realizzano investimenti in detti Paesi, con o senza partner locali. Una quota del Fondo è riservata alle iniziative delle PMI mentre un’altra quota è riservata alle imprese aventi sede nel Mezzogiorno o nelle altre aree depresse del Paese, anche in associazione con altre imprese nazionali, con una priorità riservata alle PMI.
Per maggiori informazioni si consiglia di visitare il sito web www.simest.it
SACE
SACE, la Società di Assicurazione del Commercio Estero, svolge attività di assicurazione, riassicurazione e garanzia dei rischi di carattere politico, valutario e commerciale a favore delle imprese e delle banche italiane che esportano o investono in Paesi esteri. SACE è una Società per Azioni e il suo capitale sociale è interamente detenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Tradizionalmente impegnata a sostenere operazioni a medio-lungo termine in paesi non OCSE, SACE ha recentemente costituito la società SACE BT (controllata al 100%) attraverso la quale può operare anche sul mercato delle esportazioni a breve termine verso paesi OCSE, un comparto molto dinamico che interessa in particolar modo le aziende di piccole e medie dimensioni. Inoltre, SACE BT ha recentemente acquisito (per una quota del 70%) la società Assedile, specializzata nel Ramo Cauzioni.
SACE, la cui missione è quella di favorire la crescita di competitività delle imprese italiane, offre soluzioni assicurative destinate alle aziende, alle banche (istituti di credito italiani e esteri che concedono finanziamenti per le esportazioni) e soluzioni relative a “prodotti globali” caratterizzati da un alto contenuto finanziario. SACE ha adottato a tal fine un modello produttivo, articolato in 5 linee di business, che consente di ottimizzare lo sviluppo delle attività e di presidiarle con expertise focalizzate su prodotti e clientele specifiche: Banche, Aziende, PMI, Prodotti Globali (come credit insurance, polizze assicurative a copertura degli investimenti, servizi di consulenza, altri prodotti finanziari) e SACE BT.
Per maggiori informazioni consultare il sito web www.sace.it .

ALTRE QUESTIONI DI ACCESSO AL MERCATO
Barriere tariffarie
Per le importazioni provenienti dai Paesi dell’Unione Europea, il sistema doganale tailandese presenta, a titolo generale, le seguenti caratteristiche:
1. E’ piuttosto favorevole per le importazioni di quasi tutti i tipi di macchinari ed impianti industriali, ai quali si applicano aliquote basse, nella media del 5% sul valore CIF, mentre si applicano aliquote più elevate – tra il 20% e il 30% sul valore CIF- per le parti ed i componenti.
2. Ha tariffe molto elevate per le importazioni di beni di consumo, in particolare per i beni considerati di lusso, per i quali dal 1998 si applicano aliquote che vanno mediamente dal 20% al 49% (profumi, cosmetici, pelletteria, cristalleria, gioielleria, ecc.), anche se negli ultimi anni la situazione è gradualmente migliorata.
Le merci provenienti dai Paesi ASEAN sono soggette ad un trattamento daziario preferenziale. Godono di un regime tariffario preferenziale anche le merci contenute in alcune liste sensibili indicate nei diversi trattati bilaterali di libero scambio.
Per approfondimenti, consultare il sito web della dogana tailandese www.customs.go.th

Barriere non tariffarie
Per quanto riguarda le licenze ed i permessi di importazione, negli ultimi anni la Tailandia si e’ impegnata a modificare diverse procedure di importazione per far fede agli impegni presi in sede WTO.
Le licenze di importazione sono ancora necessarie per 42 categorie di prodotti, tra cui molte materie prime, come caffè, riso, te’, sete, tessuti, prodotti petroliferi e farmaceutici. E’ invece vietata l’importazione di alcuni articoli, come i motocicli usati e le relativi parti di ricambio, i frigoriferi CFC e altri specifici apparecchi (ad esempio le slot-machines). L’importazione di prodotti che non richiedono licenza potrebbe essere comunque subordinata ai regolamenti delle autorità competenti, che prevedono speciali permessi, balzelli supplementari, certificati sanitari e/o di origine.

Farmaci, cosmetici e prodotti alimentari
La normativa locale richiede specifici permessi sanitari e fitosanitari per le importazioni di prodotti di origine animale e/o vegetale, mentre l’importazione di farmaci e cosmetici, nonché di tutti i prodotti alimentari, devono essere registrati ed autorizzati dal Food and Drug Administration (FDA), attraverso una minuziosa procedura che riguarda ogni confezione di prodotto destinato alla distribuzione. Una recente regolamentazione prevede inoltre un certificato di sicurezza alimentare da allegare a ciascun lotto di spedizione di alcuni determinati prodotti, tra cui il latte in polvere ed il latte per l’accrescimento, il miele, la frutta e la verdura fresca, i prodotti alimentari congelati od essiccati, gli integratori dietetici ed cibi o le bevande in contenitori sigillati ecc..

Carne bovina
A seguito delle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Salute Animale (OIE) il Department of Livestock Development (DLD) ha siglato una direttiva per eliminare i divieti all’importazione di muscolo di manzo disossato e prodotti derivati dal sangue bovino provenienti da paesi a rischio BSE, qualora siano rispettati alcuni parametri specificati dalla OIE (ad es. sull’età dell’animale e sulle tecniche di macellazione).

La direttiva è divenuta effettiva a gennaio del 2006.
Bevande alcoliche e tabacco
L’importazione di questi prodotti richiede una particolare licenza di importazione rilasciata dal Thai Excise Department. Le importazioni di alcolici e di vino sono inoltre soggette a elevate tassazioni extra doganali che fanno quadruplicare il prezzo del prodotto ancora prima di essere immesso nel mercato.
Distribuzione e rivendita al dettaglio
Il Governo tailandese intende modificare alcune norme che riguardano la localizzazione di centri commerciali stranieri con una superficie superiore ai 1000 mq, che, attualmente, possono essere costruiti solo a 15km dalle aree urbane.

Marmo
La Tailandia si è recentemente dichiarata disponibile ad eliminare le restrizioni sulle importazioni di blocchi e lastre grezze di marmo e granito. Dal 2003 il Governo tailandese ha provveduto ad attenuare i limiti all’importazione di questi prodotti.

Settore bancario
Le banche straniere hanno diritto all’apertura di quattro succursali, tre delle quali fuori dalla capitale o nelle province adiacenti Bangkok. Inoltre esistono dei limiti sulla percentuale di personale straniero che può prestarvi servizio. Tuttavia, gli Istituti di Credito che operano sul mercato locale assicurano che i permessi di assunzione di personale straniero sono concessi facilmente dalle autorità competenti. Dal 1997, la quota di proprietà estera di banche tailandesi può superare il 49%, per un periodo di 10 anni, una volta trascorsi i quali, l’investitore straniero non potrà più acquistare quote aggiuntive nella stessa banca.

Telecomunicazioni
Dal novembre 2004 e’ stato istituito il National Telecommunication Committee (NTC) che ha il compito di implementare il Telecommunication Business Act (TBA) siglato nel 2001. Il tetto di partecipazioni straniere nelle compagnie di telecomunicazione è del 49%.
Tutela dei diritti di proprietà intellettuale
La Tailandia non è tra i firmatari della Convenzione di Parigi per la Protezione della Proprietà Intellettuale, ma e’ membro del WTO e, in quanto tale, vincolata dai termini del TRIPs (Trade Related Aspects of Intellectual Property). La volontà di adeguarsi a quanto previsto in materia dal WTO negli ultimi anni ha portato il Paese a dotarsi di una legislazione più completa in questo campo.
Sebbene la legislazione si stia gradualmente adeguando alle nuove esigenze del mercato internazionale, il Paese risulta ancora essere centro di transito, ed in parte di produzione, di un’elevatissima quantità di beni contraffatti. I più recenti dati dell’UE mettono in luce come la Tailandia sia il principale Paese di provenienza di alcune categorie di prodotti contraffatti (abbigliamento, borse e accessori, orologi e gioielli, prodotti audio- ottici, giocattoli ed articoli per bambini, etc.). In considerazione di ciò, le autorità tailandesi stanno cercando di utilizzare adeguati strumenti di tutela della proprietà intellettuale (ad esempio la Central Intellectual Property and International Trade Court ) inasprendo la lotta alla contraffazione ed alla pirateria.
Recentemente il governo ha effettuato operazioni più frequenti di sequestro e di distruzione di prodotti contraffatti ed ha avviato specifiche campagne d’informazione.

In tale ambito, il Governo tailandese lavora in sinergia con la EU IPR Network, e il programma ECAP II che, per il periodo 2003-2006, prevede oltre 100 progetti e iniziative (seminari, workshops, assistenza tecnica, corsi di formazione etc.) diretti a promuovere il rispetto della Proprietà Intellettuale in questo Paese.
Brevetti stranieri (Patents)
Secondo la normativa locale, i brevetti stranieri che non abbiano ottenuto un apposito brevetto dalle autorità tailandesi non hanno diritto ad alcuna protezione. Tuttavia, gli stranieri titolari di brevetti, o che detengano i diritti relativi ad invenzioni o modelli in Paesi terzi, possono concludere accordi commerciali con controparti tailandesi e ricercare un livello equivalente di protezione per mezzo di obblighi contrattuali e licenze.
Marchi di fabbrica (Trademarks)
I marchi di fabbrica possono essere registrati presso il Dipartimento per la Proprietà Intellettuale del Ministero del Commercio. La registrazione, che garantisce la tutela nel mercato nazionale, ha una validità di 10 anni e può essere rinnovato per ulteriori 10 anni.
Diritto d’ Autore (Copyright)
Il Copyright Act del 1994 tutela i diritti d’autore per opere letterarie, artistiche, cinematografiche etc., senza che sia necessaria la registrazione. Tuttavia, a maggiore garanzia di tutela, e’ possibile registrare le opere presso il Dipartimento di Proprietà Intellettuale del Ministero del Commercio. Le pene per i reati connessi in questa materia prevedono forti multe finanziarie, e in alcuni casi, anche l’incarcerazione.

CONTATTI UTILI
Ambasciata d’Italia
399, Nang Linchee Rd, Thungmahamek, Yannawa, Bangkok 10120
Tel. +662 2854090/1/2/3, +662 2854433, +662 2854434
Fax. +662 2854793
E-mail: ambasciata.bangkok@esteri.it
Ufficio Economico e Commerciale dell’Ambasciata d’Italia
14th floor, Bubhajit Building
20 North Sathorn Rd, Silom Bangrak, Bangkok 10500
Tel. +662 2666512-13-14,
Fax. +662 2666511
E-mail: ambasciata.bangkok@esteri.it
Istituto per il Commercio Estero Ufficio di Bangkok
14th floor, Bubhajit Building
20 North Sathorn Rd, Silom Bangrak, Bangkok 10500
Tel. +662 6338491, 6338355,
Fax. 662 6338494
E-mail: bangkok.bangkok@ice.it,
icebkkth@loxinfo.co.th
Thai Italian Chamber of Commerce
16th floor (Room 1601B),
1126/2 Vanit Building 2,
New Petchburi Rd,
Bangkok 10400
Tel. +662 253.9909 or 255.8695
Fax. +662 253.9896
E-mail: info@thaitch.org
The Office of Small and Medium Enterprises Promotion
17th floor, TST Building Tower,
21 Vipavadi-Rangsit Rd, Jatujak,
Bangkok 10900
Tel. +662 278-8800
Fax. +662 273-8850
E-Mail: info@sme.go.th
The Board of Investment
Head Office: 555 Vibhavadi-Rangsit Rd, Chatuchak, Bangkok 10900
Tel. +662 537-8111-55, 2537-8555,
Fax. +662 537-8177,
E-Mail: head@boi.go.th
Industrial Estate Authority of Thailand
618 Nikommakkasan Rd, Rajthevee, Bangkok 10400
Tel. +662 253 0561,
Fax. +662 253 4086
E-mail: ieat@ieat.go.th 21
MDA SARA CO., LTD
14th floor (Suite1410)
River Wing West, Empire Tower
195 South Sathorn Rd, Yannawa,
Bangkok 10120
Tel. +662 670 3888
Fax. +662 670 2888
E-mail: lvianelli@mda.it
22
SITI WEB
www.boi.go.th Board of Investment (BOI)
www.ieat.go.th Industrial Estate Authority of Thailand (IEAT)
www.sme.go.th Office of Small and Medium Enterprise Promotion
(OSMEP)
www.moc.go.th Ministry of Commerce Thailand
Department of Trade and Negotiation
www.nesdb.go.th National Economic and Social Development Board
www.bangkokpost.com Bangkok Post
www.nationmultimedia.com The Nation
www.ambbangkok.esteri.it Ambasciata d’Italia Bangkok
www.ice.it Istituto per il Commercio Estero
www.thaitch.org Thai Italian Chamber of Commerce
www.mda.it MDA SARA CO., LTD
www.simest.it SIMEST
www.sace.it SACE
www.worldbank.org.th World Bank
www.eiu.com Economist Intelligence Unit (EIU)
www.economist.com The Economist
www.bbc.com British Broadcasting Company, Country Profiles

Vedi anche  (parte prima) > Investire in Thailandia: avviare un’attività commerciale in Tailandia

Lascia un commento