Sia che vi troviate a Bangkok a Phuket nei villaggi thai o addirittura a Pattaya, le influenze della religione Buddista sono visibili in ogni luogo della Thailandia. Il Buddismo theravada in Thailandia definisce infatti il nucleo della cultura thailandese, non a caso il 95% della popolazione si professa di religione buddista.
File di giovani monaci con in mano una ciotola girano da una casa all’altra per raccogliere offerte, donazioni e cibo: uno spettacolo molto comune nelle città e villaggi della Thailandia. La relativa armonia che normalmente si riscontra nella società thailandese è dovuta in larga parte al buddismo e ai valori che esso rappresenta e che trovano grande enfasi nella santità della famiglia, dell’amicizia e della solidarietà sociale.
Molti turisti restano sorpresi dal gran numero di uomini thailandesi relativamente giovani votati allo stato monastico. Ci si aspetta che ogni ragazzo diventi Monaco in breve tempo. Solitamente avviene tra la fine della scuola superiore e l’università, di fronte alla possibilità di trovare un lavoro, fare carriera e sposarsi. Molti di questi ragazzi si aspettano di trascorrere circa tre mesi come monaci, vestendo l’abito per tradizione in luglio, all’inizio della stagione delle piogge. La ragione di questo reclutamento religioso è il desiderio di accrescere nei ragazzi la conoscenza degli insegnamenti del Buddha (in italiano anche Budda) e migliorare il loro karma. Lo si fa anche per rendere merito ed onore ai propri genitori, che considerano questo periodo seppur breve, come una parte importante nella vita del proprio figlio. Alcuni rendono i voti perenni.
Si conta che in Thailandia vi siano 32.000 monasteri con 200.000 monaci. Molti di questi uomini dedicano la loro vita a studiare per diventare insegnanti e studiosi del buddismo.
La vita monastica frugale e rigorosa. I giorni trascorrono in meditazione, studiando le scritture e svolgendo umili incombenze intorno al tempio. Nonostante la vita austera, i monaci thailandesi generalmente sono calorosi e affidabili con i turisti. Gli insegnamenti del Buddismo rifuggono il concetto di un Dio onnipotente. Non c’è un legislatore divino che decide il destino dei singoli individui. Nel buddismo, la vita non è una serie di libere scelte, piuttosto l’esistenza di ogni persona è controllata da un karma costituitosi nelle vite precedenti. Solo l’azione dell’individuo può determinare il corso della sua vita e nessun dio può cambiare gli effetti una volta che l’uomo li abbia causati. Una Condotta malvagia non può essere perdonata e merita una giusta punizione, mentre le azioni meritevoli avranno una giusta ricompensa. I thailandesi credono che un uomo fortunato, ricco o potente debba la propria posizione ad un karma superiore, mentre l’uomo povero e sofferente vive il proprio destino come
risultato di azioni sbagliate in esistenze precedenti. Questo concetto va ancora oltre cercando di spiegare la complessa gerarchia sociale thailandese.
Una persona è ricca, o povera o influente per meriti nelle vite passate. Il suo karma superiore fa sì che egli meriti il giusto rispetto. Fondamentale al Buddismo è il credo sulle Quattro Nobili Verità, scoperte dal Budda nel momento dell’illuminazione. La vita è dolore; ogni dolore trova la sua causa nella brama e nel desiderio; il dolore può essere evitato eliminando il desiderio; è il desiderio può essere superato seguendo l’ Ottuplice Sentiero. Questo cammino a otto passi include la Retta Fede, la Retta Risoluzione, la Retta Parola, la Retta Azione, il Retto Comportamento di vita, il Retto Sforzo, il Retto Ricordo e la Retta Concentrazione. I primi due principi del Ottuplice Sentiero riguardano la motivazione, tre riguardano il codice morale, gli ultimi tre riguardano l’intelligenza umana usata per giusti fini. La salvezza giunge quando l’individuo riconosce queste otto verità e segue i loro insegnamenti per distruggere il desiderio, allo scopo di spezzare la catena delle esistenze. Il risultato finale è l’illuminazione e l’entrata in uno stato di Nirvana, il fine ultimo.
Chi pratica il buddismo non dovrebbe nè vivere in modo austero nè darsi ad una sfrenata ricerca del piacere. Proprio perché credono in un karma e nella reincarnazione, i buddisti si rifiutano di pronunciare giudizi morali sulle azioni umane. La vita è assenza di giudizio, e i buddisti non temono né cercano un’eternità in paradiso o all’inferno. Per questo molti thailandesi si sentano liberi di comportarsi sempre senza il peso della colpa, poiché ogni giudizio dell’esistenza futura sarà basato sulle loro azioni e non su un dogma religioso.
Per accelerare la strada verso il Nirvana e ridurre il numero delle nascite, i thailandesi si guadagneranno dei meriti offrendo cibo ai monaci, facendo donazioni ai templi, recandosi regolarmente nei luoghi di culto per pregare. I Wat, o complessi templi, hanno parte centrale nella vita comunitaria delle città e dei villaggi. Essere generosi nelle donazioni al proprio wat non solo accelera il passaggio al Nirvana, ma può migliorare la propria condizione sociale all’interno della comunità.