Thailandia: Secondo una stima fornita dalla stessa polizia thailandese, sono circa 30.000 le camicie rosse, fedeli al deposto premier Thaskin Shinawatra, che sabato hanno manifestato in modo pacifico a Bangkok.
Si è trattato di un raduno di massa per chiedere al governo la liberazione dei leader arrestati l’anno scorso durante i sanguinosi scontri tra l’esercito thailandese e le ‘camicie rosse’.
A causa della sanguinosa rivolta ci furono più di 90 morti e quasi 1.900 feriti. Durante gli scontri perse tragicamente la vita anche il fotoreporter italiano Fabio Polenghi. Secondo la sorella di Fabio, Elisabetta: “si è ancora molto lontani dall’accertamento della verità sulle circostanze nelle quali è avvenuta la morte”. In effetti da allora fino ad oggi il governo tailandese non è stato in grado di indicare i responsabili dell’omicidio.
Intanto per mantenere oggi l’ordine a Bangkok, il portavoce della polizia nazionale ha dichiarato che sono stati dispiegati nel cuore della città circa 4.500 agenti di polizia.
Uno dei leader della protesta ha annunciato a gran voce: “Siamo qui a chiedere giustizia per il nostro popolo che è morto nove mesi fa in questo posto”. “Sono morti per affermare e difendere i nostri valori e chiediamo giustizia per loro”. Un altro leader chiave delle camice rosse, ha promesso che nelle prossime settimane saranno intensificare le proteste.
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